Rilasciato Fedora 34: ecco tutte le novità


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Mauro Rotondi

Fedora 34, ultima versione di una delle distribuzioni Linux più diffuse e apprezzate, è stato rilasciato proprio oggi. Come spesso accade in queste occasioni, le novità introdotte non sono poche, e riguardano vari aspetti del sistema. Nel seguito di questo articolo cercheremo di riassumere le principali novità introdotte.

Una versione per ogni uso

La prima novità introdotta con Fedora, e che ha poco a che fare con le funzionalità del sistema operativo, è il nuovo logo, sviluppato dal Fedora Design Team, che risolve molti problemi tecnici grazie al design più minimale e stilizzato.

Il nuovo logo di Fedora

Spostandoci ora all’interno del sistema operativo vero e proprio, è bene ricordare che le varie edizioni di Fedora 34 sono destinate ognuna a casi d’uso specifici, quali gli ambienti desktop, quelli server, il cloud e le applicazioni di Internet of Things.

Fedora Workstation è pensata principalmente per applicazioni legate all’utilizzo desktop, ed è particolarmente indicata per chi si occupa di sviluppo software, specialmente per quegli utenti che necessitano di un sistema operativo Linux che funzioni “out of the box”, senza la necessità di configurazioni e personalizzazioni troppo dispendiose. Questa versione si basa sul desktop environment GNOME 40, che include diverse migliorie per quel che riguarda la navigazione, indipendentemente dal fatto che si basi su trackpad, tastiera e/o mouse. È stato inoltre rivisitato significativamente il layout a griglia delle app e le impostazioni, al fine di rendere l’interazione più intuitiva.

Fedora CoreOS è un’edizione di Fedora “emergente”. Si tratta di una versione minimale del sistema operativo, che si aggiorna automaticamente all’incirca ogni due settimane, ed è pensata principalmente per l’esecuzione di carichi di lavoro containerizzati, in modo sicuro e su larga scala. Senza scendere troppo nel dettaglio, rimandiamo alla pagina di download per maggiori informazioni a riguardo.

Fedora IoT fornisce una solida base per gli ecosistemi destinati ad applicazioni di IoT ed edge computing. Questa versione migliora il supporto per i dispositivi ARM più diffusi, quali Pine64, RockPro64 e Jetson Xavier NX. È stato inoltre migliorato il supporto per le SoC i.MX8, nonché il supporto per le routine hardware watchdog che permettono di ripristinare automaticamente il sistema in caso di rilevazione di loop bloccanti.

A quelle fin qui menzionate, si aggiungono poi le Fedora Spins, che introducono una serie di personalizzazioni “pre-confezionate” del sistema operativo, e le distribuzioni di Fedora Labs, rivolte a molti altri casi d’uso specifici.

Miglioramenti generali

Il nucleo di Fedora include alcune novità che coprono sostanzialmente tutte le distribuzioni fin qui menzionate. Sono stati aggiornati interpreti e compilatori per la maggior parte dei linguaggi di programmazione più diffusi (tra questi menzioniamo Ruby 3.0 e Golang 1.16), oltre a una serie di aggiornamenti relativi a molti dei pacchetti chiave che stanno alla base del sistema operativo.

Su Fedora KDE Plasma, il nuovo server grafico di default è inoltre passato da X11 a Wayland.

Dopo l’introduzione di BTRFS come filesystem predefinito sulle varianti desktop in Fedora 33, è stata introdotta la funzionalità di transparent compression, che permette di ridurre lo spazio di archiviazione effettivamente richiesto dai file.

Chiunque volesse provare quest’ultima versione, può scaricarla tramite la pagina di download ufficiale. Per ulteriori informazioni sulle novità introdotte, è possibile fare riferimento alle note di rilascio.

 

Fonte: html.it

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